Nell’ambito della mostra ARTISTS FOR WALE, presso il Galata Museo del Mare, sabato 20 gennaio i musici Bruno Gussoni, Riccardo Canessa e Caroline Goedeke daranno vita ad una improvvisazione sonora ispirata ai suoni delle balene. L’improvvisazione libera, chiamata anche improvvisazione non idiomatica, più che un genere o uno stile musicale è una maniera di creare musica spontaneamente, nel presente, senza limitazioni riguardo a tonalità o ritmi. Nell’improvvisazione idiomatica, come quella praticata ad esempio nel jazz, nel blues, nella musica classica indiana e in innumerevoli culture musicali di tutto il mondo, esistono ancora alcune convenzioni riguardo la struttura della musica. Invece nell’improvvisazione libera i musicisti suonano liberamente, senza alcuna regola, con il fine di esplorare il suono stesso. Non esistono appuntamenti dove usare certe tonalità o certi ritmi, i musicisti cercano più di creare un’architettura del suono e trasferire un’esperienza dello spazio acustico piuttosto che comporre una composizione musicale. Questo processo in cui i musicisti stanno esplorando il suono stesso è paragonabile al processo della meditazione. I musicisti non stanno “inventando” la musica, ma stanno cercando un’attitudine alla ricezione del suono. I tre musicisti coinvolti in questo progetto provengono da diverse esperienze musicali in diversi stili. Il flautista Bruno Gussoni in passato ha suonato free jazz ma da molti anni si occupa di improvvisazione libera suonando in tutta Europa in collaborazioni internazionali con importanti musicisti provenienti da tutto il mondo. Abitualmente suona diversi flauti traversi: ottavino, flauto in do, flauto alto in sol e flauto basso, usandoli in modo non accademico e ricercando suoni non convenzionali, utilizzando le cosiddette “tecniche estese” Riccardo Canessa al basso elettrico proviene da esperienze nell’ambito del rock e della musica elettronica: ha già suonato al Galata Museo del Mare e anche all’interno del sommergibile Nazario Sauro. In questo contesto suona un basso elettrico “fretless” cioè senza tasti sul manico, che permette maggiori possibilità creative e un suono più simile a quello del contrabbasso. La pittrice e clarinettista Carolin Goedeke ha una formazione classica e ha suonato in orchestra sinfonica nella Filarmonica di Berlino. Poiché ama molto eseguire il concerto per clarinetto di W.A. Mozart suona con un clarinetto speciale e molto raro: lo strumento è una ricostruzione del modello storico per cui Mozart ha scritto il suo concerto in originale. Questo clarinetto si chiama clarinetto di bassetto e possiede quattro note basse in più rispetto al clarinetto convenzionale, e per questo è più lungo.

Photo by Lucia Luce