Marcio Márquez
Nasce a Córdoba Argentina l’11 marzo 1997.
Ha studiato presso l’Università di Belle Arti di Córdoba Argentina “Dr. José Figueroa Alcorta FAD Faculty of Art and Design” .
Nel 2011, ha partecipato al concorso artistico, organizzato dal segretario alla cultura della città di Villa Allende, Córdoba Argentina, ottenendo il primo premio; Il suo lavoro pluripremiato è in possesso della Casa della Cultura di Villa Allende Córdoba Argentina.
Nel 2015 ha tenuto una mostra d’arte individuale presso il Centro Culturale Borges Galerías Pacífico di Buenos Aires, in Argentina.
Nel 2016 ha partecipato all’annuale sala di pittura del Museo di Belle Arti Francisco Bonfiglioli Argentina.
Nel 2016 ha partecipato alla Fiera degli Artisti 2016 tenutasi presso l’Ippodromo nella città di Córdoba, in Argentina.
Nel 2016 ha partecipato all’evento internazionale “Self Identity” curato dall’arch. L’italiano Luca Curci nello spazio artistico di Laura Haber Buenos Aires, Argentina.
Nel 2017 ha tenuto una mostra d’arte individuale presso la Scuola Superiore di Belle Arti “Dr. José Figueroa Alcorta FAD Facoltà di Arte e Design Università Provinciale di Córdoba, Argentina.
Nel 2017 ha tenuto una mostra personale presso il Museo del Buen Pastor nella città di Córdoba, in Argentina.
Nel 2018 ha partecipato alla prima Avant di “Revelaciones 2018” al Museo Capilla del Buen Pastor di Córdoba, in Argentina.
Nel 2018 ha partecipato ad una mostra a Dubai presso la galleria Art Hub, che attualmente lo rappresenta.
Nel 2018 ha partecipato a Miami durante la settimana di Art Basel a un evento artistico privato organizzato da Fortune International Group.
Nel 2019 è entrato nel mercato dell’arte messicano con il gallerista Oscar Román e la sua galleria a Polanco, in Messico.
Nel 2020 ha tenuto una mostra virtuale con la galleria Artis in Argentina.
Nel 2020 ha partecipato a un’asta di beneficenza insieme al gallerista Oscar Román nella città di Polanco, Città del Messico.
Nel 2021 ha tenuto una mostra al Córdoba Golf Club in Argentina.
Le opere di Marcio Márquez si presentano a prima vista con un carattere di impronta figurativa, tuttavia, dietro ad ognuna c’è una storia diffusa con uno sfondo imprecisato. Si può osservare l’immagine da un’unica prospettiva o, al contrario, lasciare che l’occhio e la coscienza siano colpiti dall’effetto perturbante della sovrapposizione e del punto di vista che si sposta continuamente in una dialettica senza fine. Come la ricerca cubista ha insegnato, tutta la realtà si configura come un flusso disordinato, un insieme di frammenti in cui neppure spazio e tempo possono considerarsi parametri assoluti. Tutto diventa relativo e l’interpretazione di un’immagine porta a risultati diversi: quanto più ambiguo è il suo significato finale, tanto maggiore è la sua forza semantica.
Le scene del quotidiano sono l’inizio della sua ispirazione, l’attenzione è rivolta all’espressione dei volti umani che sono i protagonisti della centralità del lavoro.
L’artista ci invita a scoprire, creando un linguaggio espressivo con un vocabolario visivo personale e unico, la verità dell’essere dietro alle apparenze percepite dall’occhio.
La sfida è svuotare la mente, depredarla dalle informazioni che la costringono a percorrere binari prestabiliti e che qui mutano radicalmente, invitandola così a cercare un altro modo di intendere la realtà