Eleni Zafiropulos

La Biografia

Nasce ad Atene nel 1949.Terminati gli studi liceali inizia a studiare disegno e pittura, nell’atelier del pittore greco Kostas Iliadis e contemporaneamente, presso le botteghe artigiane della vecchia Atene, apprende le tecniche dell’incisione, su rame e ottone, secondo i dettami della tradizione bizantina.

In seguito si stabilisce in Italia, a Perugia e successivamente si iscrive alla facoltà di Architettura di Genova. Conseguita la laurea, Genova diventa la sua città di adozione e si stabilisce, dapprima a Manesseno di Sant’Olcese, poi davanti al mare di Voltri.

Gli ultimi anni, abbandonato il lavoro di architetto, si dedica esclusivamente alla pittura. Gli architetti/pittori sono, in genere, condizionati dall’esercizio della professione, dall’uso diuturno del disegno tecnico, per cui, in arte, sono inclini alla razionalità, alla schematizzazione più che alla istintività e alla libertà creativa come primum movens. Ne è un esempio Le Corbusier che, grande architetto e, in pittura, ottimo pittore, trovò nell’ordine mentale e costruttivo del Cubismo il modo più congeniale per manifestarsi in campo figurativo. Eleni Zafiropulos è, sotto questo aspetto, una eccezione, un caso controcorrente.

Pur essendo laureata in architettura e avendo esercitato la professione, il suo modo di fare arte è ispirato a uno spiccato sentimento di libertà, la sua creatività non è soggetta a vincoli contingenti. Ha iniziato a studiare disegno e pittura in Atene, nell’atelier di un affermato pittore greco, Kostas Iliadis, fin dagli anni del Liceo e, credo, tale condizione di inizio è stata fondamentale per lo svolgersi della sua arte, specie nella maturità, quando ha lasciato tutti gli impegni professionali.La sua evoluzione artistica è quanto mai caratteristica ed esemplare.

Partita da un Naturalismo di tipo percettivo – era molto attratta dalla natura, dal mare, dai colori, dalla luce della Grecia, specie insulare, terra delle origini – è successivamente passata a un Naturalismo “di partecipazione”, sostituendo l’interesse per la realtà oggettiva con la ricerca di una realtà interiore, frutto di meditazione sui riflessi che il reale produce sullo schermo della coscienza.Dalla superficie procede in profondità, verso il nucleo pulsante che costituisce la nostra centralità. In questa fase si è resa partecipe di una forma di esperienza che ha molte affinità con l’Informale, stabilendo un rapporto diretto con le cose per ricavarne l’essenza.A questo punto, segue un momento in cui si registra una evoluzione di linguaggio, dunque di messaggio.

Eleni punta sulle potenzialità della materia come veicolo del colore e come essenza in sé e per sé per far affiorare i fantasmi soggettivi che non sono solo frutto di antiche, primordiali sensazioni di natura, ma coinvolgono tutta la sfera dell’esistente e dell’esistenziale – biologico e autobiografico. Materia e materiali – pittorici ed extrapittorici – vengono sottratti alla loro destinazione di degrado e di dissoluzione per essere riproposti come mezzi di estrinsecazione, di comunicazione, conferendo loro dignità estetica.

Eleni autodefinisce la propria poetica nell’ambito di recenti correnti di pensiero artistico che si configurano con il Concettualismo e con il New – Dada.

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