Si potrebbero scrivere innumerevoli pagine per cercare di descrivere il percorso che l’arte contemporanea ha fatto fino a oggi ma non ci si riuscirebbe appieno perché ancora ci manca il filtro del tempo che come una lente ci consente di mettere a fuoco le cose che sono realmente importanti per capire l’esatta portata di questo fenomeno. Ad oggi è una storia che ha tante versioni quante sono le persone che la raccontano. Così come non siamo ancora in grado di delineare esattamente tendenze e correnti perché siamo ancora nel mezzo dell’onda e non sappiamo quanto sarà alta o lunga: i personaggi e il paesaggio cambiano troppo rapidamente per poter essere sicuri che quello che raccontiamo è veramente ciò di cui si deve raccontare. Ed è con queste premesse che Satura promuove la terza edizione della sua biennale GenovARTE. Era una scommessa fatta da un gruppo di persone convinte che l’arte potesse avere la possibilità di essere comunicata non solo attraverso i soliti canali convenzionali, musei e istituzioni, ma anche mediante la creazione di un polo di interesse che potesse essere fruibile da chiunque volesse accedere in maniera semplice e diretta all’arte e che radunasse in sé uno spaccato estremamente veritiero del percorso che questa ha fatto negli ultimi anni. La scommessa è stata vinta. L’onda è passata anche da Satura. Le adesioni e l’entusiasmo partecipativo sono andati ben oltre le previsioni ad evidenziare una sempre maggiore volontà di espressione creativa e condivisione culturale che portano la manifestazione ad essere l’unico riferimento sul territorio di questa esigenza non sempre capita da chi dovrebbe avere un ruolo istituzionale nella diffusione delle arti. Gli oltre 100 artisti invitati sono uno spaccato di ciò che il linguaggio dell’arte ha creato in tutti questi anni anche se, non avendo appunto la distanza nel tempo necessaria ad una giusta critica, possiamo solo intravedere chi darà vita a nuove tendenze o a nuove correnti. In fondo l’arte è sempre stata un eterno ritorno delle stesse cose, mutate, trasformate, diverse ma sempre le stesse, nate dalla necessità degli esseri umani di creare, avere successo e soprattutto comunicare. E anche questi artisti non fanno eccezione. In loro è comunque presente l’ispirazione verso i grandi maestri o verso le avanguardie ma spicca il modo che hanno di rivisitare tutto in chiave moderna, con un occhi sempre rivolto al presente che ci circonda, alla cronaca che viviamo giornalmente, sperimentando nuovi linguaggi e utilizzando gli svariati strumenti che la conoscenza e la tecnica ci portano.