Massimo Barlettani porta nelle stanze del Castello di Nervi, la mostra ANTROPOLOGY – i fiori della nostra distrazione – già presentata nel magnifico borgo di Montelupo Fiorentino.
Nell’ambito dell’evento di Euroflora, i fiori di Barlettani sono l’immagine migliore per onorare la rappresentazione più spettacolare della natura. Artista sensibile e raffinato, Barlettani ama raffigurare i fiori per tutto quello che rappresentano nel nostro immaginario: amore, bellezza, sesso, vita e morte. E lo fa attraverso una pittura rarefatta, dove la bellezza delicata e, al contempo, carnale del fiore, le venature del petalo o la simbologia del pistillo, si confondono e si esaltano all’interno di uno sfondo lattiginoso, dal quale traspare la lucentezza dell’oro. Oro usato propriamente a sottolineare la preziosità del soggetto. E’ una pittura lenta, meditativa, attenta, sviluppata in varie fasi. La stesura del fondo metallizzato, innanzi tutto, che trasparirà attraverso un successivo strato chiaro, lattiginoso. Le colature successive, le spugnature a creare profondità, le pennellate attente e vibranti. I suoi fiori vivono solo lì, sulla tela, sono a se stanti e si bastano, sono estrapolati da un contesto reale perché sono insieme, icona e archetipo del fiore, sono una poesia evocativa nella quale lo spettatore si perde. – Non c’è ambientazione nei suoi dipinti, fluttuanti di luce e vibrazioni cromatiche, il fiore si impone nello spazio ed è solo lui il padrone della nostra attenzione – scrive Alessandra Redaelli nella sua critica. Barlettani vuole catturare così il nostro sguardo, restituirci, attraverso l’immagine, un’impressione dimenticata, memorie nascoste che abbiamo seppellito. Portarci dentro il quadro, focalizzare la nostra attenzione, liberandoci così dalla nostra distrazione.
Barbara Cella