La nuova mostra che CELLA ArtGallery presenta è incentrata su una serie di fotografie che Diego Arbore ha tratto da alcuni dei suoi numerosi reportage fatti durante i suoi viaggi intorno al mondo. Fotografie che hanno come denominatore comune l’atmosfera che si crea a seconda del tempo atmosferico che pervade il luogo.
Questi lavori incantano e ci portano in un’altra dimensione. Letterale e metaforica.
Letterale perché sono fotografie tratte, appunto, dai suoi viaggi, soprattutto nel nord del mondo, in luoghi altri da noi, paesi lontani e diversi dalla nostra cultura e dal nostro vivere quotidiano.
Metaforica perché osservandole ci conducono all’interno di nebbie e fumi, rarefazioni e brume che sembrano visioni oniriche, sogni apparsi nel dormiveglia o all’inizio del giorno prima che il sole salga ad illuminare il mondo.
Lo sguardo di Diego non è di chi, viaggiando, fa un semplice reportage di ciò che vede. Il suo va oltre la semplice visione, racconta una storia filtrata dalla sua sensibilità di artista e non solo di “semplice” fotografo. Coglie malinconici scorci di vite sospese in un tempo indefinito.
Il silenzio, la quiete, tutto sembra fermo. Anche i cavalli immobili nella siccità e il passero fermo sui mosaici marocchini che sembra dipinto sul muro.
La meteorologia scandisce le giornate in galleria. Una grande finestra incornicia i vividi giorni di sole e di vento, il porto con le sue vele e i suoi pescherecci. O quelli con le nuvole grigie portate dallo scirocco che sbatte gli alberi delle barche a vela e fa tintinnare gli ormeggi. O ancora il libeccio che arriva di traverso con le nuvole bianche e l’onda lunga.
Un luogo ideale per una esposizione di luoghi. Uno spazio dove il dentro e il fuori si confondono, le immagini si mescolano. Il sole accecante del mezzogiorno nel Tigullio è quello del Sahara e il tempo uggioso del mar Ligure con la pioggerellina che batte sui vetri lo ritroviamo nelle brume islandesi o della Cornovaglia. Oltre che naturalmente nel bellissimo scatto del luna Park di Genova.
Scatti scelti, tra i mille della sua produzione, per vestire perfettamente questo “white cube” sul mare.
Diego Arbore è fotografo freelance indipendente.
Il suo occhio, costantemente in viaggio, ricerca gli aspetti più ancestrali e profondi dell’essenza umana.
I suoi scatti hanno catturato i contesti urbani più complessi e disparati, dalle Banlieu di Parigi ai quartieri popolari di Buenos Aires, dai pellegrinaggi degli zingari ai nomadi sahariani, gli Indios del Brasile e i Bani Wahiba del deserto Omanita.
Sin da giovane la sua passione per la fotografia l’ha portato ad esplorare il mondo narrando sfide e storie di speranza e resilienza, con uno sguardo attento alle sfumature della vita quotidiana.
La sua carriera spazia dalla copertura di reportage, collaborazioni cinematografiche e mostre fotografiche internazionali.