INTER NOS è un dialogo intimo tra il quadro e lo spettatore, tra i personaggi rappresentati che si fanno portatori di riflessioni e di sentimenti di coloro che si pongono davanti ad essi venendo risucchiati in una realtà tanto vera quanto straniante. Un dialogo attuato nella dimensione confidenziale di una “stanza”, di quello spazio così privato, divenuto il forzato protagonista delle nostre vite. La pittura della Gasparini ha da sempre esplorato la dimensione intima degli interni, intesi come interiorità, e di tutto ciò che custodisce la vita. Non ci sono vedute di paesaggi né mari in burrasca, la burrasca è semmai quel corpo dipinto vestito di onde, ed i pesci che lo abitano affiorano dai pavimenti o fanno capolino dai muri. I pavimenti dal basso salgono, si fanno veste e cielo, il cielo scende nelle profondità ove solitamente c’è la terra. Le figure e i personaggi ci guardano dritto e dentro con sguardi fieri o fintamente distratti che arrivano da un tempo lontanissimo, dall’inizio del mondo, da una memoria arcaica sepolta in ognuno di noi. Come un’opera teatrale, l’artista è il regista che gioca le sue carte, colloca i personaggi, mette in atto una rappresentazione che lo spettatore è chiamato a decifrare con una costruzione scenica in cui nulla è lasciato al caso, dove ogni figura, animale, pianta ricopre e “veste”, e gioca il suo ruolo ben definito. Ogni cosa anche la più piccola, quella che scopriremo dopo, o molto dopo o mai, è là dove deve e dove è giusto che sia, in attesa di essere scovata.
La precisione, la perizia della sua pittura non ha altro scopo se non quello d’esser una specie di nastro trasportatore, mai fine a sé stesso o per la “gloria” del saper fare, ma determinante per il viaggio che ci apprestiamo a compiere.