Gino Arcidiacono
Gino Arcidiacono ha percorso, sin dai suoi esordi, le strade di un figurativo legato ai grandi maestri liguri, con paesaggi e marine, a cui ha saputo dare un’interpretazione fortemente originale. Soprattutto nei suoi mari luminosi e increspati già si intravede un’anelito di quel linguaggio informale a cui è approdato recentemente. In questa sua ricerca cerca e trova una totale libertà di espressione. Sono lavori basati sul gesto libero e immediato, sulla ricerca di cromatici e nuovi accordi in una resa di grande equilibrio formale, uno studio costante nell’uso del colore e della luce che viene a contrapporsi ai neri incisivi, ai blu puntuali e profondi, ai viola coraggiosi. Ogni centimetro dei suoi quadri è una storia che si racconta ogni volta diversa; ci si deve avvicinare alla tela per scoprire quello che c’è sotto la superficie, perché, se lo sguardo lontano apprezza il cromatismo luminoso, è quando l’occhio si avvicina che scopre quanto colore, quanta gestualità, quanta anima dell’artista c’è in un quadro informale. Oltre i confini della forma ci sono mille guizzi della tinta, del pennello, della spatola. L’attenzione, l’armonia e l’equilibrio sono un bagaglio che Arcidiacono si porta dietro dall’esperienza figurativa e che, con maestria ha trasposto nell’avventura informale.