Si è inaugurata sabato 13 agosto presso la bellissima galleria G.F.Grasso, di proprietà della Società Economica Di Chiavari, l’ultima personale di Grazia Giovannetti.
In questa sua nuova personale, a cura di Barbara Cella, espone una selezione di lavori tra i più significativi della sua lunga carriera iniziata alla fine degli anni ’70 quando, trasferitasi a Lavagna dalla natia Lucca, frequentò a Chiavari il corso del prof. Adriano De Laurentis. Si parte quindi dagli esordi negli anni ‘80 con la ricerca intorno al modulo “casa”; modulo reiterato, studiato, espresso cromaticamente in più e più soluzioni diverse, essenziale, rigoroso, privo di alcuna prospettiva che riempie tutto lo spazio della tela. Negli anni ’90, vi è la scomposizione di questo modulo, che, nelle parole dell’artista, era diventato quasi un’ossessione. Per cui, pur essendo in parte ancora riconoscibile, viene aperto e ricomposto in un geometrismo che va verso l’astratto, con accostamenti audaci di colori puri eseguiti in campiture perfette.
I primi anni 2000 vedono un ulteriore evoluzione della sua ricerca formale dove, per le sue scomposizioni, inizia ad utilizzare la tela di iuta, più materica, calda, a dare maggior calore al rigorismo geometrico, riscoprendo i colori della sua terra, la Toscana, caldi e pastosi. In questo periodo il modulo è del tutto scomparso sostituito da “tagli” all’interno della composizione che consentono allo spazio di ritrovare un certo respiro sulla tela laddove, nei vent’anni precedenti, aveva dovuto abdicare alla concentrazione modulare e alle geometrie.
Gli anni successivi, a cavallo del primo decennio del 2000 e per tutto il secondo, la vedono andare verso una ricerca ancora più libera, basata sulle forme geometriche primarie e sulla stesura di colori che non sono più solo campiture piatte ma in essi spesso emerge la pennellata, che sulla tela grezza assume una certa matericità e la ricerca di colori e tonalità diversi.
La creazione di colori con tonalità particolari, estremamente luminose, è un’altra caratteristica di quest’artista così forte, potente, che non ha mai ceduto alla moda del momento ma è sempre andata avanti nella sua arte che non è mai oltremodo fredda rappresentazione, ma un agire dei moti interiori dell’anima.