Si è inaugurata sabato 9 luglio la prima personale dell’artista Antonio Bettuelli

Antonio Bettuelli, architetto co-fondatore dello studio di architettura BBarchyacht, disegna da sempre e non solo per lavoro. Egli ha un’attitudine naturale per lo schizzo architettonico e per la rappresentazione della realtà fatta di palazzi cittadini, vedute e paesaggi. Antonio però non si è fermato a questi esercizi di stile derivati dagli studi di architettura ma, liberata la mano e la testa dalla sua formazione, è andato verso sperimentazioni pittoriche diventate, a mano a mano che la sua ricerca si faceva più intensa, sempre più astratte e sperimentali riuscendo a liberarsi, passo dopo passo, dalla mimesi.

Per la sua prima personale ha voluto portare soprattutto l’ultima parte, molto significativa, della sua produzione, basata prevalentemente sullo studio intorno al colore blu, con tutte le sue sfumature e gradazioni. Ispirato dai colori del mare, che ha costantemente davanti agli occhi, in alcuni lavori come “Blue vivacity”, “Luci nel blu”, “Vortex life” si intuisce l’abisso, con il blu profondo che si squarcia verso la luce e dove una danza di forme e linee richiama banchi di pesci che vanno verso il chiarore. In altri lavori il mare è un pretesto per esercitare il gesto rapido che crea gradazioni e accostamenti di blu, come in “Overture of the blue color”, “Blue dancing” o “Essenze di mare”, un piccolo gioiello di vibrante emozione, un intreccio di colore denso che riporta alla scuola degli espressionisti americani dell’action painting.

Andando avanti nell’indagine sperimentale arriva a rarefare sempre di più la realtà per approdare ad un astrattismo fatto di segni veloci, colorati e sovrapposti che creano trame dove il blu non è il solo protagonista. E dall’idea del mare si passa così a quella del bosco e della natura perché Antonio Bettuelli trae sempre ispirazione dalla realtà, pur trasmutandola, e la realtà che piace a lui è fatta di mare, aria, cieli, boschi. In altri lavori come “Garden 01”, “Garden 02”, “Dreaming in color”, fa sua la tradizione del divisionismo italiano che porterà poi alla grande avanguardia del futurismo, lavorando con varie tecniche, come acrilici, chine, pastelli, acquerelli.

Per questo il titolo “Tracce nel blu” perché, se prevale questo colore con tutti i rimandi al mare che ne derivano e con tutte le sue gradazioni, in esso vengono poi a trovarsi e integrarsi tracce, segni, linee che se ne distaccano creando un gioco di colori intenso e armonioso, profondità visive che catturano l’occhio, cromatismi audaci che seducono lo spettatore.

Ci si domanda, guardando le sue opere, se Antonio Bettuelli sia un architetto prestato all’arte o un artista prestato all’architettura. Ma è naturalmente una domanda pleonastica dal momento che la definizione di artista abbraccia chiunque abbia la fortuna di creare dal nulla opere belle, eleganti ed emozionanti, che siano quadri o yacht.