Sabato si è inaugurata la prima mostra personale della stagione espositiva 2023 e abbiamo aperto con un’esposizione fotografica

Raffaella Folle ama fotografare i luoghi abbandonati nascosti nelle nostre campagne o nelle periferie cittadine. Luoghi ricchi di una memoria antica dove il tempo ha agito trasformandoli in spazi fragili e silenziosi che raccontano storie sconosciute.

Queste storie emergono dagli utensili lasciati, dai letti sfatti, da qualche gioco rimasto, un abito, un cappello, una foto in bianco e nero.

Le sue foto rivelano, rispettosamente, questa intimità abbandonata e portano a chiedersi, guardandole, chi siano stati i proprietari di quelle cose, quali avvenimenti si siano svolti tra quelle mura, cosa sia successo nelle loro vite da dover abbandonare repentinamente quelle stanze lasciando le loro cose. Raffaella coglie il momento di una quotidianità interrotta

Il suo occhio artistico cattura particolari di quei luoghi che, sviluppati, si rivelano quadri informali con colori vividi che emergono dai muri scrostati formando composizioni astratte. Quei muri che parlano ai vivi di presenze oramai perse nella memoria, mai più reclamate, anime lontane nel tempo.

Le sue fotografie, fatte con il solo telefono cellulare senza filtri né post-produzione, catturano forme e luci inusuali, trasformando luoghi abbandonati in poesie struggenti dove il tempo, la natura e la storia hanno agito all’unisono