Quando l’arte è intesa a livello emotivo ed estetico essa si fa promulgatrice dei moti e della dualità dell’inconscio che vengono espressi attraverso rappresentazioni dove è presente un’attenzione al passato e alle proprie radici pittoriche, rielaborate per dare forma ad una pittura dal forte carattere espressivo e didascalico che richiama in parte la forza emotiva della corrente neoespressionista degli anni ’80.Tutto ciò è parte del processo artistico di Tiziana Nucera il cui interesse e studio verso la figura umana è evidente in questo suo nuovo percorso che la pone come sensibile interprete di un’espressività incisiva e visionaria derivante da un’attenzione alla qualità evocativa della pittura la quale, scaturendo dal vissuto dell’artista, esprime e suggerisce un’emozione, un’immagine mentale, una fantasia.L’artista parte dal disegno accademico come primo mezzo per esprimere la propria soggettività per arrivare poi alla scomposizione della figura umana giocando con la dualità dell’essere e della sua ombra, immergendola in stanze indefinite che fanno da scenario ad una rappresentazione dove il conscio e l’inconscio si combattono e dove è sempre presente una fonte di luce simbolo della verità a cui l’uomo costantemente anela.La tela si fa scenario di una raffigurazione visiva in cui la pennellata è precisa e decisa a descrivere questo dualismo dell’io, segnata da una forma di malinconia in cui l’agire e la possibilità di confronto verso l’esterno sono sfumati in una percezione più individuale.Le tonalità del colore sono scure, appena illuminate dal giallo e dal bianco a cui le figure tendono e che attraggono lo spettatore in un percorso visivo e psicologico che lo lasciano senza possibilità di catarsi.